The Deutscher Buchpreis goes to Inger-Maria Mahlke
Nel suo ultimo romanzo, Inger-Maria Mahlke racconta la storia di Tenerife partendo dal presente per abbracciare tutto il secolo scorso seguendo cinque generazioni delle famiglie Baute e Bernadotte. L'autrice, che ha trascorso l'infanzia alle Canarie, entra nei dettagli più minimi che come nella realtà diventano meno limpidi andando a ritroso nel tempo, rendendo la narrazione viva ed efficace, e mostra come storia collettiva e storia individuale si mescolino e si influenzino vicendevolmente.
Un affresco dell'Europa dalla sua periferia, una saga familiare, un romanzo sulla Storia, tra il periodo di Franco, il post-colonialismo e un turismo di massa che cerca di depurarsi - insomma, un vero e proprio arcipelago di storie ed eventi, connessi l'un l'altro dalla forza del tempo.
Vi ricordiamo che i diritti di Archipel per l'Italia sono ancora liberi.
Dalla motivazione della giuria, che potete leggere sul sito ufficiale: "Inge-Maria Mahlke racconta con grande accuratezza e sensibilità la storia dal presente a ritroso fino al 1919. (...) Sono soprattutto i dettagli vivaci a rendere questo romanzo un impressionante evento letterario. (...) Affascinante anche lo sguardo dell'autrice sulle più sottili articolazioni dei rapporti familiari e sociali."
Cogliamo l'occasione per ricordarvi gli altri romanzi finalisti che abbiamo il piacere di gestire per l'Italia: María Cecilia Barbetta, Nachtleuchten (S. Fischer, diritti venduti a Keller Editore), Maxim Biller, Sechs Koffer (Kiepenheuer & Witsch, venduto a Sellerio), e Stephan Thome, Gott der Barbaren (Suhrkamp), i cui diritti sono invece ancora liberi. Trovate maggiori informazioni sulla shortlist qui.