La Shortlist del Deutscher Buchpreis 2020
Da poco è stata resa nota la rosa dei sei candidati al Deutscher Buchpreis 2020! Il vincitore sarà annunciato il 12 ottobre, nel frattempo vi presentiamo i nostri libri nominati, con un breve commento della giuria del prestigioso premio.
Bov Bjerg, Serpentinen (Ullstein) - diritti venduti a Keller
Un padre porta il figlio con sé nei luoghi della sua infanzia. Compagno di viaggio costante è il destino delle figure maschili della famiglia, che si sono tolte la vita: il bisnonno, il nonno e il padre. Lui è costretto a riconoscere che né l’allontanamento né la carriera sono riusciti sono riusciti a redimere il passato e purificare la memoria. Forse questo viaggio nei ricordi può aiutare? Tuttavia è necessario andare a fondo: serve ripercorrere tutte le ombre per poter porre fine a questa triste tradizione. Bov Bjerg esplora la battaglia di un padre contro i demoni del passato, con la consapevolezza che l'unica arma a sua disposizione è amare il figlio come lui mai è stato amato.
Secondo la giuria, un racconto profondamente sociologico e al contempo letterario, dove ogni parola è assolutamente al posto giusto, riuscendo a dire anche l'indicibile, tra il passato di una famiglia e il passato di una intera nazione.
Dorothee Elmiger, Aus der Zuckerfabrik (Hanser)
'My skills never end' recita la maglietta di un lavoratore che sta ritirando il suo salario. Su una spiaggia caraibica, lo svizzero vincitore del lotto, ora milionario, guarda verso il mare. Tra biografie di mistici, giocatori, colonialisti e avidi, il libro segue la scia dei soldi e del desiderio attraverso i secoli e le zone del mondo, e mostrando sogni e miserie, estasi e follie, Dorothee Elmiger ci apre gli occhi su questo mondo.
Per la giuria pregio del libro è mostrare che l'Europa conosce solo mezza verità in merito a colonialismo ed export: come in un collage, ogni parte di Aus der Zuckerfabrik porta con sè un pezzo di storia del mondo, e anche della letteratura.
Thomas Hettche, Herzfaden (Kiepenheuer & Witsch)
Un grande romanzo su un piccolo teatro, l’Augsburger Puppenkiste, il teatro di marionette di Augusta. Un’affascinante fiaba per tutte le età, attraverso la quale Thomas Hettche ci ricorda il potere della fantasia, capace di illuminare anche i tempi più bui, e l’importanza dell’arte per fare fronte ai periodi di crisi. I testi sono accompagnati da graziose illustrazioni a due colori. In Italia era uscito per Bompiani il bellissimo romanzo "L'isola dei pavoni" e in precedenza un suo romanzo per Einaudi. Altri sono ancora liberi.
Apprezzato dai giurati il tratto leggero ed elegante con cui Herzfaden tocca i grandi temi del presente e del passato: la seconda guerra mondiale, il dopoguerra, la perdita dell'innocenza e la fine dell'infanzia. Un pezzo di arte quasi illusoria, malinconica e giocosa, che parla di fantasia e della sua riconquista.
Deniz Ohde, Streulicht (Suhrkamp)
Nata e cresciuta nella periferia di Francoforte, in una zona fortemente industrializzata, la protagonista di questo romanzo vive con la costante sensazione di valere meno di altri. Il padre, operaio alcolizzato, e la madre turca, desiderosa di libertà che abbandona la famiglia per cercare una vita migliore, l'hanno condannata a vivere sul gradino più basso della società. Eppure lei riesce a riscattarsi - ma è costretta a scontrarsi con i suoi ricordi quando torna nel paese natale per un matrimonio. Streulicht racconta delle differenze di classe, dell'abisso tra le promesse date dalla formazione e le effettive disuguaglianze nel mondo del lavoro, e indaga il costante tentativo di liberarsi di tutto ciò per autodeterminare la propria esistenza.
Con estrema chiarezza Deniz Ohde scrive di una parte della società a cui troppo raramente è data voce, così la giuria. Un testo che parla di immigrazione, lavoro, promesse di uguaglianza che non possono essere mantenute. Il tutto, senza clichè nè dita puntate.
Anne Weber, Annette. Ein Heldinnenepos (Matthes & Seitz)
Una vita decisamente degna di nota! Nata nella Bretagna del 1923, già da giovanissima membro della resistenza comunista, salvatrice di due giovani ebrei (che le vale l'onore di essere tra i "Giusti tra le nazioni" dello Yad Vashem), neuropsicologa a Marsiglia nel dopoguerra, condannata a dieci anni nel 1959 per aver preso le parti del movimento di indipendenza algerino...
Anne Weber racconta con passione e potenza linguistica la straordinaria storia di Anne Beaumanoir, eroina dei nostri tempi e vera fonte di ispirazione, e ci pone di fronte a urgenti domande: cosa ci spinge alla resistenza? Cosa siamo disposti a sacrificare per i nostri ideali, e quanto a fondo siamo disposti ad andare? Il libro viene pubblicato in Francia da Seuil.
All'autrice è riuscito un grandioso pezzo di letteratura in forma di epos partendo dalla reale vita della quasi centenaria Anne Beaumanoir. Con fine humor racconta di una donna pronta ad affrontare tutte le conseguenze della sua battaglia per gli ideali di giustizia. Il romanzo riflette anche politicamente e filosoficamente sui collegamenti con il presente.
Annette è candidato anche al Wilhelm-Raabe-Literaturpreis.