I bestseller dell'estate 2020
Dopo il successo della scorsa estate, anche quest'anno i nostri titoli affollano le classifiche dei libri più letti e più amati nell'estate.
Per i titoli che arrivano dal mondo anglosassone abbiamo dei bestseller tutti femminili!
La biblioteca di Parigi, Janet Skeslien Charles (Garzanti)
Secondo il Guardian, "il libro più desiderato degli ultimi anni": a cent'anni dalla fondazione della bilbioteca americana di Parigi, è una storia unica che mescola la resistenza durante l’occupazione nazista, il fascino intramontabile di Parigi e la magia dei libri che devono essere sempre salvati e protetti da ogni male.
Una donna quasi perfetta, Madeleine St John (Garzanti)
Dopo il grandissimo successo de Le signore in nero, Garzanti porta in Italia un'altra gemma della grande autrice australiana che racconta di tre donne che hanno il coraggio di anteporre ciò che desiderano dalla vita a ciò che il mondo si aspetta da loro. Una scelta che, per una donna, non è mai scontata, in qualunque epoca e a qualunque età.
La lettrice testarda, Amy Witting (Garzanti)
Un romanzo di formazione "brillante, onesto e toccante" (Kirkus) che prende dai libri la forza per scoprire il proprio posto nel mondo e riprendere in mano con decisione e autonomia le redini della propria esistenza.
La ragazza nel giardino degli ulivi, Dinah Jefferies (Newton & Compton)
Dall’autrice del bestseller Il profumo delle foglie di tè, nel romanzo ambientato in Toscana nel 1944 si intrecciano le sorti di una contessa e una giovane reporter italoamericana - entrambe saranno costrette a qualsiasi espediente pur di salvare quelli che amano.
Anche i nostri libri dell'area tedesca si fanno notare in classifica:
Le signore di Löwenhof 3: La Promessa di Solveig, Corina Bomann (Giunti)
Arriva in Italia il volume conclusivo della saga bestseller delle signore di Löwenhof: ambientato a Stoccolma negli anni Sessanta, La promessa di Solveig chiude la trilogia con colpi di scena, nuovi amori, una sfida avventurosa e la spinta per salutare definitivamente il passato... o forse no?