Doppelfeld Stiftung e i finanziamenti per la traduzione
La fondazione Doppelfeld, in collaborazione con Litrix, ha deciso di finanziare la traduzione di 5 romanzi di esordienti per mano di altrettanti giovani traduttori semi-esordienti italiani.
La Doppelfeld Stiftung, fondata nel 1992 da Vera e Volker Doppelfeld, sostiene giovani talenti nel campo della musica classica, della letteratura e dell'impegno sociale. Insieme alla Stiftung Literaturhaus e al Gruppo BMW, la Doppelfeld Stiftung nell'anno 2020 ha assegnato per la prima volta il premio per l'esordio di narrativa in lingua tedesca.
Litrix cerca quindi 5 giovani traduttori italiani (meno di 40 anni) semi esordienti e 5 case editrici italiane che possano contribuire a pubblicare in Italia entro l'autunno 2024 i romanzi nominati che sotto vi presentiamo.
Ricapitolando, il progetto prevede:
- il finanziamento della traduzione in italiano al 100% (il traduttore esordiente dovrà essere affiancato da uno più esperto)
- un contributo del 50% ai costi per l'acquisizione dei diritti
- l'inserimento della traduzione italiana nel programma delle fiere di Torino e Francoforte 2024, nella cornice più ampia dello scambio bilaterale italo-tedesco con l'Italia Paese ospite 2024 a Francoforte
Ecco i libri da noi rappresentati in Italia: non esitate a chiederci materiale in lettura!
Laura Cwiertnia, Auf der Straße heißen wir anders (We Have a Different Name on the Street), Klett-Cotta 2022
Un viaggio in una patria sconosciuta, una nuova prospettiva sul multiculturalismo della Germania e sul terribile genocidio degli armeni. Un commovente romanzo famigliare, toccante e atmosferico, un particolare rapporto tra padre e figlia. La protagonista è divertente, lo sguardo narrante accompagna con affettuosa attenzione questa famiglia della quale si seguono con curiosità le tracce che figlia e padre ripercorrono all’inverso – la prima spinta dalla curiosità e dal desiderio di capire, il secondo di malavoglia ed esitante, seppure accondiscendente ad affrontare questo tuffo nel passato per amore della sua progenie. E’ un romanzo breve, nel quale tuttavia la vita di questa e di altre famiglie armene e di immigrati, da Brema a Istanbul, da Erewan a Gerusalemme viene descritta con grande calore.
I diritti sono venduti in Georgia e il libro è stato consigliato da New Books in German, e scelto da NDR come libro del mese di febbraio.
Lin Hierse, Wovon wir träumen (What We Dream Of), Piper 2022
È un autofiction che indaga, tramite il legame madre-figlia, la questione di una identità sospesa tra due culture.
Siamo a Shaoxing e la protagonista, giovane donna, è tornata al suo paese per la sepoltura della nonna – la madre ha lasciato anni prima la Cina per cercare un nuovo futuro in Germania. I sogni della figlia sono simili a quelli della madre: incrociano diversi luoghi, vagano cercando nel mondo una casa senza però riuscire (o potersi) mai staccare del tutto dai fantasmi della famiglia.
In maniera delicata e coraggiosa, Lin Hierse parte dalla sua esperienza per raccontare vicinanza e isolamento, identità e patria, sulle tracce della storia cino-tedesca trova un modo per abbracciare la migrazione non più come trauma di un passato di abbandono, ma come sogno di un futuro desiderato.
Andrea Roedig, Man kann Müttern nicht trauen (Mothers Are Not To Be Trusted), dtv 2022
L’autrice e il fratello sono stati abbandonati dalla madre da bambini, e la loro storia (ripresa nel libro) mostra come la mancanza di una madre possa portarte all’assenza totale di amore nella vita.
E come si evolve una vita senza amore? Chi è questa donna che per tutta la vita resterà così tanto vicina e al contempo così dolorosamente sconosciuta? Nel libro sono raccontate le vite di diverse donne: Gertrud la nonna, la madre Lilo e l’autrice stessa, con i loro rapporti distanziati. Attraverso citazioni da diari, ripetizioni volute di parole, liste ed enumerazioni come anche parentesi che si rincorrono, Roedig vuole rendere la fatica dell'eleaborazione del sentimento di abbandono. Allo stesso tempo, la narrazione è uno spaccato molto reale della vita di diverse generazioni di donne negli anni Sessanta e Settanta, dei loro desideri, speranze e tentativi di libertà.
Edgar Selge, Hast du uns endlich gefunden (So You Finally Found Us), Rowohlt 2021
È la storia di un dodicenne negli anni Sessanta, cresciuto in una famiglia borghese molto appassionata di musica. Il padre è direttore di una prigione. Non è passato molto tempo dalla fine della guerra, e la dedizione dei genitori alla musica e alla letteratura è un tentativo di recuperare quelli che chiamano gli anni perduti. Eppure il ragazzo si sente estraneo a questo mondo ordinato, si rifugia sempre di più nella sua immaginazione e, raccontando la sua vita al lettore, scopre la sua visione del mondo. La voce del settantatreenne Edgar Selge prende ogni tanto il sopravvento, ed emergono le ombre della generazione che ha vissuto la guerra, attraverso una narrazione concitata e ricca di arguzia e musicalità. La musica si avvolge intorno alla storia come una seconda narrazione, accompagnando la sua spinta inflessibile verso la libertà.
Il romanzo è stato consigliato da New Books in German, sta avendo grande successo in Germania con più di 160.000 copie vendute, e i diritti sono già venduti in Olanda. Inoltre ha vinto il Literaturpreis Fulda 2022 per il miglior esordio.